Regista: Michael Haneke
Anno: 2012
Attori: Jean Louis Trintignant,
Emmanuelle Riva
Per iniziare questo post,
potrei richiamare la celebre frase di Fantozzi riguardo alla Corazzata
Potemkin ma non lo farò perché sono “buono”. Guardando questo film ho
iniziato a pensare, a pensare a pensare…..insomma a chiedermi ma questo film
dove sta andando, dove mi sta portando?
Andiamo per ordine. Il soggetto
del film consiste nel dramma di una coppia di anziani, in particolare di lei
che inizia a perdere i colpi, a diventare sempre più vegetale e lui sempre più
mostro/stronzo. O forse entrambi impazziscono (non si capisce bene).
Ho detto
soggetto perché la sceneggiatura non sboccia, rimane soggetto per tutto il
film. Il film a mio avviso non parte male ma poi non c’è evoluzione. La regia è
si curata ma sostanzialmente fine a se stessa: non c’è nessuna evoluzione nella
trama, non c’è altro che la messa in scena del dolore. Nient’altro. Due ore a
vedere delle persone che giorno dopo giorno si rimbambiscono. C’è magari la
bravura dei due attori protagonisti che “salvano” il film. Ma personalmente non
mi basta, sono “troppo esigente”.
Se Haneke pensa che saper
mettere-inclinare-spostare una macchina da presa basti per fare cinema si
sbaglia di grosso (tra l’altro una regia un po’ statica che corre il rischio di
annoiare lo spettatore). Questo per me è l’anticinema. Due ore di noia senza
trasmettere emozioni, un minimo di riflessione, senza appassionare lo
spettatore. Però ha emozionato i critici
dato che il film è stato premiato con l’Oscar e con la Palma d’oro a
Cannes.
Io infatti di cinema ormai non
capisco più un tubo…….
Mi dimetto…….
No dai scherzo……
Ps Aggiungerei che la scena finale ha un qualcosa di suggestivo, da ciliegina sulla torta; peccato che lungo tutto il film manchi la chiave di volta, il collante che darebbe un senso (concreto) al film.
Ps Aggiungerei che la scena finale ha un qualcosa di suggestivo, da ciliegina sulla torta; peccato che lungo tutto il film manchi la chiave di volta, il collante che darebbe un senso (concreto) al film.