venerdì 25 gennaio 2013

Romanzo Criminale - La Serie


Regia: Stefano Sollima
Attori: Francesco Montanari, Alessandro Roja, Vinicio Marchioni, Patrizia Virgilio, Marco Bocci, Andrea Sartoretti, Massimo De Francovich
Anno: 2008 (prima stagione) 2010 (seconda stagione)
Sceneggiatori: Leonardo Valenti, Barbara Petronio, Daniele Cesarano

Romanzo Criminale - La Serie
Dopo aver visto il film, e dopo aver intravisto una sera la prima puntata della prima serie di Romanzo Criminale su Iris, nacque in me la curiosità di guardare la versione televisiva. E le prime sensazioni positive che avevo avuto furono confermate.
C’è qualche (ovvia) differenza con il film: la trama è probabilmente più vicina alla realtà (per esempio probabilmente le bande erano due e successivamente si sono fuse in una), attori più affini ai personaggi realmente esistiti. Tutti i personaggi vengono caratterizzati in modo equo: ovviamente questo nel film non poteva farsi, anche perché nel film gli obiettivi erano altri. Nella prima serie tutti i personaggi svolgono un ruolo fondamentale, ma su tutti svetta il personaggio cardine del Libanese, vero perno di tutta la banda.
La prima cosa che balzava agli occhi all’epoca della serie (2008 -2010) era che gli attori non erano famosi, provenienti dal teatro (chi ha preso il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma, chi dal Centro Sperimentale di cinematografia, chi ha collaborato con Ronconi, e chi più ne ha più ne metta). E io ho pensato: “Finalmente qui in Italia c’è un barlume, una fiaccola di meritocrazia”. Questa serie si concentra sui personaggi, sulla loro vita, che da nessuno diventarono una banda organizzata che governava tutta Roma. Ma alla fine anche loro diventarono burattini, manovrati da servizi segreti e stato: quindi la loro ascesa e il loro declino nella serie viene gustato a pieno. Nella serie siamo proprio dentro la testa dei protagonisti, ragioniamo come loro (durante la visione delle puntate) e tifiamo per loro. Siamo immersi in quell’atmosfera, fumosa, intorno ai tavoli da biliardo.
Bravi gli attori e brava l’interprete di Patrizia, Daniela Virgilio; fa  sempre piacere vedere una bella  donna con le parti intime non totalmente depilate.
La regia è stata affidata al bravo Stefano Sollima (figlio di Sollima, regista anni 70, anche lui autore di qualche poliziesco), che dirige sapientemente dei giovani attori ma già maturi; dialoghi ben recitati con il giusto tono, romanesco e con la giusta dizione di chi arriva dal teatro. Due stagioni: la prima di dodici puntate, la seconda di dieci. Forse la prima è superiore alla seconda. Belli gli ultimi minuti dell’ultima puntata sulle note di “Liberi ... liberi” di Vasco Rossi, e sempre in ambito musicale, non poteva mancare quello che è in un certo senso l’inno di questa serie ovvero “Tutto il resto è noia” di Franco Califano.
Per concludere, uno dei miei personaggi preferiti è il Bufalo, perché in un certo senso onesto e coerente. Qual'è il vostro?

sabato 12 gennaio 2013

Arrivederci, Mariangela Melato!


Una grande donna del cinema e teatro italiano ci ha lasciato, un’attrice che ha segnato in particolare il cinema anni 70 con alcuni film della Wertmuller, De Sica, Petri, Comencini etc. etc. Non ho visto parecchi suoi film (difatti degli anni 80 non ho visto proprio nulla) ma bastano pochi suoi film per rendersi conto della sua bravura, della sua ecletticità. Di quello che ho visto, mi è piaciuto assai “Il gatto” diretto da Luigi Comencini, film per il quale sia lei che Tognazzi ricevettero il David di Donatello e “La poliziotta” diretto dal mitico Steno.
Nel giorno della sua scomparsa, Raitre l’ha voluta ricordare con un film particolare e interessante, uno dei primi polizieschi, “La polizia ringrazia” sempre del grande Steno (uno dei pochi film drammatici del regista romano), nobilitata da un grande cast (Maria Salerno, Mario Adorf e Franco Fabrizi) quei film che danno una volta ogni dieci anni e ti chiedi: “Ma perché lo danno poche volte? Cos’ha che non va?”.
Rip cara Mariangela!  

Mariangela Melato