domenica 11 dicembre 2011

Agorà

Regia: Alejandro Amenabar
Sceneggiatura: Alejandro Amenabar, Mateo Jil
Anno: 2009
Attori: Rachel Weisz, Michael Lonsdale, Max Minghella 


Anno 400 D.C. Alessandria D’Egitto, Impero Romano D’Oriente. Sono ormai gli ultimi anni dell’Impero Romano d’Occidente, ormai decadente e anni in cui inizia a diffondersi sempre più il Cristianesimo fino ad arrivare ad una breve ma allo stesso tempo cruenta guerra che porterà i Cristiani ad essere il gruppo religioso principale.

Agorà
Quindi inizialmente da un lato ci sono i cristiani, dall’altro i pagani. Fra tutti svetta la figura idilliaca come un fiore in un deserto di Ipazia, donna molto raffinata e femminile (interpretata da una magistrale Rachel Weisz). Non ci sono giunte molte notizie riguardo a questa donna e il regista Amenabar si è preso qualche piccola libertà di romanzare la sua vita in quel contesto storico del 400 D.C. in Egitto.

Questo azzardo lo trovo anche di ottimo gusto in quanto non essendoci particolari notizie certe su Ipazia, scriverci sopra una storia non mi pare una cosa scandalosa. E chissà perché, il mio sesto senso mi dice che tale Ipazia potrebbe essere giunta effettivamente 1000 anni prima di Keplero, a capire che è la Terra a girare intorno al Sole con traiettoria ellittica (assolutamente uno dei momenti più topici di tutto il film, più commoventi, ottimamente interpretata). Di fatto per secoli-millenni la donna non fu mai considerata alla pari dell’uomo e quindi di conseguenza delle eventuali brillanti intuizioni sono state sotterrate, un po’ per non andare contro le sacre scritture, un po’ per non intaccare il maschilismo. 

Sta di fatto che sia il maschilismo che l’ottusità religiosa sono arrivate fino ai giorni nostri e il film in quest’ottica è, ahimè, molto attuale. E l’Italia (e non solo) in questo periodo storico non si discosta di tanto da quell’Alessandria del 400 D.C. Ma in fondo tutto è relativo, ed uno potrebbe dire che in fondo son passati solo duemila anni; insomma è passato ancora poco tempo prima che il concetto di democrazia venga raggiunto, il concetto di pace fra i popoli e di parità fra i sessi sia veramente attuata. Pazienza, chi vivrà, vedrà! In effetti questo concetto di relatività viene ribadito dalla regia con gli stacchi dalla Terra per arrivare nello spazio, per farci capire che rispetto al cosmo non siamo altro che dei piccoli punti.
In conclusione vi consiglio di vedervi Agorà, i soldi saranno spesi bene e magari ognuno di voi sarà pronto per le proprie riflessioni.


Ps onestamente mi vergogno di essere iglesiente, in altri cinema non ho mai notato una tale maleducazione nei confronti miei e degli altri cinespettatori; non è tollerabile, a mio avviso, parlare durante la visione di un film serio come Agorà, ci può stare in un film culi e tette come quelli di De-Sica, ma non per questo. C’è solo da stendere un velo pietoso, così io applicherei leggi severe: chi parla durante film di questo livello o paga il biglietto a tutti gli spettatori presenti in sala oppure gli si taglia la lingua. Mi pare una legge giusta! Voi che ne dite?

Ps del Ps Va ricordato che questo film è del 2009, ma qui in Italia è uscito nel 2010 per motivi, a me e credo a tanti altri, totalmente illogici!

7 commenti:

  1. sul taglio della lingua sono d'accordo, ma forse basterebbe una pastiglia che inibisca la parola per due ore.

    aggiungerei la requisizione dei cellulari o almeno la totale mancanza di campo nelle sale, che palle vedere monitor che si accendono per ricevere e mandare sms:(

    per quanto riguarda "Agora" sono d'accordo che è un film bellissimo.
    aggiungo e ringrazio Amenabar di non averci mostrato il corpo di Ipazia scarnificato e mangiato dai cani, molti l'avrebbero fatto.

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  2. @ Ismaele
    Benvenuto nel mio blog!
    Bè l'idea della pastiglia la trovo interessante...
    però per qualcuno servirebbe una pastiglia che avesse effetto eterno!
    Si in effetti Amenabar ha fatto bene a non farci vedere della violenza macabra....il film va bene così!
    Buona serata!

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  3. Non ci si può distrarre per film del genere, non si deve farlo. D'accordo sulla pastiglia.

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  4. bellissimo film, l'ho amato.

    A proposito della questione che hai sollevato c'è un bellissimo cortometraggio (se non sbaglio di Polanski) con uno che, stremato dalle chiacchiere del suo vicino di posto, lo uccide a metà film. a volte avrei voluto fare lo stesso.

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  5. @ Falconemaltese
    Anche tu Ben ritrovato!

    @ Lessio
    bè vorrei proprio vederlo questo cortometraggio!!!

    Buona serata a tutti!

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  6. Amenabar secondo me è un bravo regista, sa trattare con garbo tematiche molto delicate e complesse, come il rapporto fra religione-scienza e libertà di coscienza (Agora) o il fine vita, il desiderio di morire, la libertà di scelta (Mare dentro).

    Questo Agorà è davvero un film riuscito, ben recitato, penso che in Italia sia uscito dopo per un tentativo mal riuscito di bloccarlo da parte dei soliti noti...

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