Regista: Morten Tyldum
Attori: Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Laurence Fishburne, Micheal Sheen
Anno: 2016 (Dicembre)
Dopo tanti mesi, rivado al cinema (ultimo film visto “Lo
chiamavano Jeeg robot”) e decido di vedere un film di fantascienza ovvero
Passengers.
Qualcuno si è rotto di vivere sul pianeta Terra, ha deciso di
cambiare vita e di partire per un pianeta “un pelino” distante, tant'è che il
viaggio dura un centinaio d’anni, nonostante l’astronave viaggi a ben metà
della velocità della luce. I passeggeri vengono quindi ibernati per parecchi
anni e l’astronave è a prova di tutto; così dicevano i vari ingegneri. Ma
qualcosa va storto e un passeggero viene risvegliato, per sua sfortuna, in
anticipo. Un po’ troppo in anticipo.
Il film è un Robinson
Crusoe nello spazio con la differenza di avere a disposizione tanta
divertente tecnologia al proprio servizio. Ma è chiaro che il divertimento
finisce se non lo condividi con qualcun altro. E in effetti il messaggio del
film è questo: la solitudine è una brutta bestia, abbiamo bisogno in qualche
modo di completarci, in fondo se esiste il protone, deve esistere l’elettrone e
così via.
Visivamente è un piacere per gli occhi. Storia divisa in tre
parti (solitudine, love story, final action) quindi la sceneggiatura non
approfondisce tanto il tema della sopravvivenza attraverso i dialoghi ma forse
più attraverso l’azione finale. Nel complesso il film mi è piaciuto per come si
è svolto, in particolare per i bei scenari,
emozionanti, per l’azione nel finale e per le citazioni-omaggio (come “Shining”
e direi anche una simpatica forse involontaria citazione di una scena del film
“Così
è la vita”). Qualcuno potrebbe dire che il finale è inverosimile: ma
almeno è la dimostrazione superfantascientifica che l’uomo/donna deve essere
più importante della macchina e non viceversa. Bravi gli attori, in particolare
la Lawrence e il maggiordomo androide interpretato da Micheal Sheen.
Piccolo appunto finale: guardando il trailer e ascoltando con
attenzione gli ultimi secondi, in effetti la sensazione che dovessero fare un
altro film c’era. E in effetti Andy Garcia che compare per sette secondi è un
mistero…..
In conclusione, ripensando ad alcune scene finali forse il
film è stato girato di fretta e le idee che avrebbero portato a battere altri
sentieri erano altre, o per fare un film diverso o più completo. Comunque
ribadisco: il film mi è piaciuto e lo trovo più che sufficiente.
Nessun commento:
Posta un commento