lunedì 14 novembre 2011

Il Pianeta delle Scimmie

Il Pianeta delle Scimmie - 1968
Regia: Franklin J. Schaffner                                                                                                          
Sceneggiatura: Micheal Wilson, Rod Serling
Anno: 1968
Attori: Charlton Heston, Roddy McDowall, Kim Hunter       
Musiche: Jerry Goldsmith




"... Fra meno di un'ora saranno sei mesi che abbiamo lasciato Cape Kennedy, sei mesi nei profondi spazi, questo secondo il nostro tempo. Ma visto che viaggiamo alla velocità della luce, la terra è invecchiata di 700 anni da quando siamo partiti, invece noi giusto di sei mesi. Certo è che se è vera la teoria, gli uomini che ci hanno spedito quassù sono morti e sepolti da un pezzo. Voi che mi state ascoltando ora sarete una razza diversa e spero che sia migliore. Io lascio il 20° secolo senza alcun rimpianto, ma c'è un'altra cosa, non è niente di scientifico, è puramente personale: visto di qui tutto mi sembra così diverso, il tempo, lo spazio, qui perdono di significato. L'individualità è annientata, io mi sento solo. Però ditemi, l'uomo, quella meraviglia dell'universo, quell'ineffabile paradosso che ha spedito me sulle stelle, fa ancora la guerra contro i suoi fratelli? Lascia morire di fame i figli del vicino?"


Uno dei miei film preferiti inizia così, con il protagonista pensieroso che si lascia alle spalle il passato, desideroso di conoscere un futuro diverso dal solito.
Il film inizia con, appunto, il comandante Taylor che parla da solo, pensieroso, prima di immergersi nello stato d’ibernazione. Gli altri tre componenti sono già nello stato d’ibernazione, ovvero Landon, Dodge e una donna, la Stewart. Scopo della missione: andare in cerca di civiltà in giro per l’universo, ad una velocità prossima a quella della luce. Di conseguenza il tempo che scorre nella navicella è diverso da quello che scorre nella Terra; al loro risveglio son passati qualche mese, invece sulla Terra son passati 2000 anni! La navicella cade in un pianeta dalle caratteristiche molto simili al nostro. Un componente è gia morto: si tratta della Stewart. Gli unici tre superstiti, Taylor, Landon e Dodge partono all’avventura, senza sapere cosa li attende: entro tre giorni devono trovare un luogo dove poter bere e mangiare, un luogo più vegetato dato che dove sono caduti è secco, privo di vegetazione. Trovano una piantina e questo avvenimento li sprona ad andare avanti fino a quando trovano un lago. Lì si tuffano e si divertono come se fossero dei ragazzini. E’ il momento della spensieratezza, la quiete prima della tempesta. Subito dopo entrano in contatto con, udite udite, degli esseri umani. Ma sono degli esseri umani privi della parola e completamente rozzi. Tutto sembra filare liscio, troppo liscio. Qui Taylor addocchia subito la gnocca di turno, alla quale lui stesso dà un nome: Nova!
 
Il personaggio principale è appunto il comandante Taylor (interpretato dal grande Charlton Heston), un personaggio forte, positivo. Taylor ha accettato la missione perché pensa che da qualche parte della galassia ci deve essere qualcosa di più intelligente dell’uomo. E’ un film che fa pensare, non è un film qualunque dalla trama semplice, non ha un finale scontato e fa riferimenti al mondo in cui si viveva allora (cioè anni 60) e problemi inerenti ad esso.  Un film che tiene attaccati allo schermo fino alla fine…..ma dove eravamo rimasti? Ah si, a Nova! A questo punto il film prende una piega totalmente diversa, arriva la sorpresa: giungono in modo minaccioso delle scimmie, ma non le solite scimmie che conosciamo, delle scimmie nettamente più evolute dotate della parola, di maggiore intelligenza. Le scimmie catturano gli uomini e le donne, compreso Taylor (colpito alla gola) e Landon. Dodge purtroppo viene ucciso durante questa caccia all’uomo. In seguito entreranno i personaggi fondamentali: oltre a Taylor, ci sono il professor Zaius, Cornelius e e Zira.
Il film ha dei chiari riferimenti nei confronti della società di allora: riferimenti al razzismo (doppio, guardate attentamente il film e lo capirete), al rapporto fede-scienza, (traspare una denuncia del potere religioso o quale sia su una teoria scientifica, "L'Onnipotente creò la scimmia a sua immagine e somiglianza, le dette un'anima e una mente e la volle separata dalle bestie della foresta e la fece padrona del pianeta. Sacre verità che sono di per sé manifeste."e infine alla guerra nucleare. Un mondo in cui i rapporti sono appunto rovesciati. “E’ un manicomio!!!!!” a metà del film urla il protagonista, momento topico del film, frase in cui c’è tutta l’essenza del film. Insomma il nostro protagonista è finito in uno spazio tempo in cui è avvenuta un involuzione: l’uomo è diventato idiota, schiavo di se stesso con le scimmie padroni del mondo, un mondo alla rovescia come nel medioevo: la chiesa ha ragione, la scienza ha torto. Forse è la storia che ha probabilmente i suoi cicli ai quali l’uomo non manca mai…..
Finale da brividi: suoni percussivi che riecheggiano le onde del mare che sbattono sulla spiaggia. Alla fine si sentono le onde del mare per un finale shock e nelle parole di Taylor si sente tutta la rabbia, il dolore, l’orrore. Un finale che fa riflettere, un film sempre attuale (son passati 40 anni), se si pensa che ancor oggi ci sono guerre inutili, che portano morti inutili, stupide. Einstein una volta disse: “La terza guerra mondiale non so con quali armi verrà combattuta, so che la quarta sarà combattuta con le fionde”. Ecco, mi auguro che il grande Einstein, si sbagliasse…..
Grande interpretazione di Charlton Heston, presenza molto forte che si sente lungo tutto il film fino alla mitica scena finale.
Capolavoro, un capolavoro che Tim Burton ha tentato di ripetere, emulare ma fallendo in modo anche netto direi!


Curiosità

Colonna sonora firmata da Jerry Goldsmith, una colonna sonora d’avanguardia, innovativa, perfetta, come per esempio nel finale. Un grande compositore: da menzionare altre colonne sonore come “Alien”, “Papillon”, “Chinatown”, “The Omen” (Il Presagio, unico film in cui prese l’Oscar).
Il film è liberamente ispirato al libro “La Planete des singes” (Il pianeta delle scimmie) del francese Pierre Boulle. Ci sono delle differenze nette tra il libro e il film come per esempio i pianeti in cui atterrano sono diversi, le scimmie vivono in una società tecnologicamente avanzata rispetto a quella del film. In effetti il film remake di Tim Burton è molto più vicino al libro.
Inoltre Cornelius viene interpretato da Roddy McDowall che nel 1985 fu tra i protagonisti del mitico film horror "Ammazzavampiri". Infine il regista di questo film è Franklin J. Shaffner, noto poi per aver girato in seguito “Papillon” e “I Ragazzi venuti dal Brasile”.
Ecco qui di seguito il finale del film in lingua originale. Ovviamente per chi non ha visto il film, è severamente sconsigliato vederlo.

Eccolo qui!

8 commenti:

  1. Il film lo si conosce a memoria, tante sono le volte che è passato, ma non voglio rovinarne la visione. Un esempio di buona fantascienza comunque, di quella che ti fa ragionare, anche senza andare sulle entità sovraterrene.

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  2. E' sicuramente un grande classico, con uno spettacolare colpo di scena finale.

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  3. Piccolo gioiellino, non c'è che dire, peccato che tutti conoscano già lo splendido finale, immagina che shock deve essere stato vederlo per la prima volta all'epoca dell'uscita del film nelle sale!

    PS: aperto il nuovo blog su wordpress!

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  4. @ Gegio
    è un grande film......
    @ Rear Window
    esatto!
    @ Monsieur Verdoux
    quando lo vidi in televisione, mi pare nel 1997, non conoscevo il finale ma sapevo che era shock..... forse oggi è più famoso perchè c'è stato il remake di Tim Burton.

    Ciao a tutti!

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  5. Sono il primo ad essermi unito al tuo nuovo blog! Che premio vinco?

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  6. @ persogiàdisuo
    ci sono anche altri lettori fissi....
    siete in tre!
    Più che altro commenta sul film, non uscire fuori tema! ahahhhahahah.
    Buona serata!

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  7. certo Burton ha fallito alla grande,ma Burton a me non piace moltissimo.
    Nondimeno questo film è davvero un grande classico

    ciao davide lo spettatore indisciplinato

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  8. @ Davide/Viga
    A me Burton piace ma questo è un altro discorso.
    Lui ha provato a fare non un remake vero e proprio ma un altro film perdendo così l'atmosfera del film del 1968.
    Il film del 68 è un mito!
    Buonanotte e buona domenica!

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