mercoledì 12 luglio 2023

Cinema Speculation di Quentin Tarantino

Ho preso questo libro perché mi piacciono i film del regista italo americano e per la sua passione nei confronti del cinema italiano anni 70. Ma in libreria avevo già la sensazione che di cinema italiano nel libro non ce ne fosse manco l'ombra. O quasi. E difatti è così.

Il libro è sostanzialmente una biografia del grande cineasta riguardante il suo periodo di tarda infanzia e tutta la sua adolescenza; per darvi un'idea stiamo parlando del periodo 1971-1981. Nel capitolo introduttivo vengono citati tutti i film visti con la madre, con l'amica della madre  verso la fine degli anni 60 passando poi per il Carson Twin un cinema dove la stragrande maggioranza del pubblico era composta di neri e dove lì vide i film di blaxploitation come Coffy e Foxy Brown.

Il libro successivamente affronta in modo approfondito alcuni film del cinema americano. Il primo è Bullitt di Peter Yates. Ecco questo film l'avrò visto una decina di anni fa e si mi era piaciuto ma francamente della trama non c'avevo capito un granché. E Tarantino, anche attraverso aneddoti, spiega che il film si basa più sugli atteggiamenti del protagonista che sulla trama (insomma la trama è in secondo piano!). Cita altri film del cineasta inglese ma non Murphy's War con Peter O'Toole (alla fine del libro si scopre pure che era uno degli attori preferiti dal conoscente-amico Floyd).

Il libro è interessante perché confronta i film con i romanzi da cui sono tratti in modo approfondito oppure ne critica la sceneggiatura sempre argomentando e ne racconta gli aneddoti su come una sceneggiatura nasca e addirittura venga modificata da altri sceneggiatori (come nel caso di Rolling Thunder).

Ed è stimolante perché a seconda della nostra cultura cinematografica personale e nel mio caso italiana lui ci racconta le sue emozioni vissute guardando alcuni film da americano. Ad esempio io con Taxi Driver non riesco ad avere un buon feeling. Lui lo ha visto al cinema (ed era l'unico bianco) e racconta di quanto ha riso nella prima parte (e anche il pubblico rideva tanto). Per me, nonostante sia un film girato bene, lo trovo lento in alcuni punti e rischio di addormentarmi. E non rido mentre lo vedo.

Per concludere vi do i consigli per affrontare al meglio questo libro. I film citati sono tantissimi e alcuni capitoli sono dedicati a vari film. Alcuni capitoli sono “lunghetti”, altri sono relativamente corti. Io stesso ho letto il capitolo su Daisy Miller ma il film non l'ho visto (e chissà quando lo vedrò), ma per fortuna il capitolo è breve. Il consiglio che vi do è di guardarvi Getaway!, Un tranquillo weekend di Paura, L'ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo, Le due sorelle di Brian de Palma, Taxi Driver, Rolling Thunder, Taverna Paradiso di Sylvester Stallone, HardCore di Paul Schrader e Fuga da Alcatraz di Don Siegel. Ovviamente, dovete aver visto alcuni film di Hitchcock, dato che è il maestro che ha influenzato nella prima parte di carriera Brian de Palma, se volete assaporarvi nel miglior modo possibile questo libro. 

Tornando a inizio post, per quanto riguarda il cinema italiano sostanzialmente lui cita e dedica qualche riga all'Uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento perché probabilmente ha influenzato in parte Le due sorelle di Brian de Palma. Come già detto questo libro riguarda il suo periodo anni 70. Da americano. E non lavorava ancora nel negozio di noleggio...

C'è solo una cosa che non mi è piaciuta... Afferma che il remake, Il salario della paura è nettamente superiore a Vite Vendute. No dai non esageriamo, va bene che gli anni 70 erano fighi ma non esageriamo :)

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