Regista: Ettore Scola
Sceneggiatura: Ettore Scola, Sergio Amidei
Attori: Alberto Sordi, Janet Agren, Michel Simon, Charles
Vanel, Claude Dauphin e Pierre Brasseur
Anno: 1972
Tratto dal libro “La Panne. Una storia
ancora possibile” di Friedrich Dȕrrenmatt,
il film è stato adattato da Ettore
Scola e Sergio Amidei e in un certo senso “italianizzato”.
Un certo Alfredo Rossi (Alberto
Sordi) va in Svizzera per riscuotere una gran bella cifra di denaro. Non riesce
ad arrivare in tempo in banca e nel frattempo da buon italiano, amante delle
donne, insegue focosamente una bella motociclista. Ad un tratto l’automobile
che guida (una Maserati) va in panne e passa la giornata e la nottata in un
castello presieduto da magistrati tutti in pensione. Per scherzo, verrà processato.
E’ un film particolare,
coraggioso. Coraggioso perché un’opera drammatica è stata spostata verso una
sponda più comica, con un tono più vicino alla commedia. Qualcuno potrebbe
pensare ad una snaturazione dell’opera. No, a mio avviso, è stata
italianizzata.
Il film è una chiara
rappresentazione dell’italiano medio, un profondo atto d’accusa nei confronti
di una società poco seria, nei confronti di tutti i Dottor Rossi che spacciano
il loro diploma per una laurea, nei confronti di chi ha una Maserati per
sentirsi un borghese di alto bordo (un po’ come oggi che chi non ha l’Iphone da
800 euro è un minchione fuori moda), nei confronti di chi affronta la vita sempre in modo esageratamente allegro e mai serio. Per fare ciò, chiaramente occorreva spostare l'asse drammatico verso un asse più comico.
Film scorrevole e attuale, forse
più oggi che allora, un film che ha retto all’usura del tempo e che (forse)
addirittura è “maturato”. Splendido Sordi, in piena forma, istrionico. Chi
meglio di lui poteva mettere in luce le caratteristiche dell’italiano medio,
dell’italianità che sfociano nell’emblematica e paradossale scena dell’arringa?
Ad uno straripante Sordi, fanno da contrappunto i giudici seriosi, ottimamente
interpretati da mostri sacri del cinema francese ovvero Michel Simon, Charles
Vanel, Claude Dauphin e Pierre Brasseur. Da non dimenticare, Janet Agren, bella
e brava.
Ottime le musiche di Armando Trovajoli
, veramente interessanti, messe al punto giusto, la fotografia di Claudio
Cirillo e la scenografia di Luciano Ricceri.
In conclusione, film per me
sublime, notevole, da non sottovalutare.
Un gran bel film... non fra i più conosciuti di Sordi, ma veramente originale. Sordi, ma anche Michel Simon sono indimenticabili. Sicuramente da vedere.
RispondiElimina@ Rear Window
EliminaConcordo! Si mi sembra anche a me fra i meno conosciuti/ricordati.
C'è anche da dire che Sordi ha una filmografia molto vasta (roba tipo 150 film)....
Buon weekend!
In effetti è un film 'strano' e che non si vede nemmeno tanto spesso, onirico, a tratti surreale...
RispondiElimina@ crimson74
Eliminasi è un film direi misconosciuto, e si surreale ma al tempo stesso con significati reali, più che reali, se si pensa al contesto attuale......
Buonanotte!