Regia:
Pasquale Festa Campanile
Anno: 1977
Attori:
Franco Nero, Corinne Clery, David Hess
Sceneggiatura: Aldo Crudo, Pasquale Festa Campanile, Ottavio Jemma
Musiche: Ennio Morricone
Sceneggiatura: Aldo Crudo, Pasquale Festa Campanile, Ottavio Jemma
Musiche: Ennio Morricone
Film
diretto da Pasquale Festa Campanile. Se qualcuno conosce questo regista che
trovo sia stato sottovalutato ai suoi tempi dalla critica, saprà che è stato un
regista di film comici, alcuni dei veri e propri cult come “Quando
le donne avevano la coda ” o il misconosciuto “Conviene far bene l’amore”
oppure il famoso e discreto “Un povero ricco” con Renato
Pozzetto. Questo film nella carriera del regista/sceneggiatore è come una mosca
bianca, un thriller movie direi agghiacciante.
Walter
Mancini (Franco Nero) ed Eve (Corinne Clery), sposati da nove anni, sono una
coppia evidentemente poco felice, e passano le loro giornate in campeggio nella
speranza di superare il periodo di crisi. Durante un viaggio in automobile, Eve
decide di dare un passaggio ad un autostoppista, Adam Konitz (David Hess).
L’autostoppista si rivela fin da subito un poco di buono che complicherà la
vita della giovane coppia, già stressati di loro. Da qui in avanti, tra
continui colpi di scena si arriva ad un finale inaspettato, un finale shock.
Il
film è un capolavoro (a mio avviso, ovviamente) per svariati motivi. Vi è
innanzitutto una buona caratterizzazione dei personaggi che danno l’idea della
situazione drammatica in cui si trova la coppia di sposi. Le musiche di Ennio
Morricone sono perfettamente adatte al contesto dark del film ovvero sono
ossessive, caratterizzate da una chitarra acustica che fa venire i brividi, una
melodia che penetra subito nelle meningi. La fotografia è altrettanto molto
bella, con dei bei primi piani dei protagonisti, belle inquadrature lunghe,
tese a soffermarsi sugli sguardi che mettono in evidenza lo stato psicologico e
spirituale dei personaggi. Gli attori sono in stato di grazia: un Franco Nero
in forma, una brava e bellissima Corinne Clery (nuda in più occasioni) e David
Hess, adatto nel suo ruolo di psicopatico. Infine la trama così inaspettata,
così imprevedibile, del tipo “chissà cosa succederà fra dieci minuti”, fanno di
questo film un puro gioiello in cui viene rappresentato al meglio la parte
buona e quella malvagia dell’essere umano, il bene e il male, in particolare
l’aspetto di dove può spingersi la follia umana.
Curiosità:
il film è ambientato in California ma è stato girato in Abruzzo.
Ps
Per certi aspetti anticipa The Hitcher del 1986 (quindi ben
nove anni prima) che tra l’altro non mi ha mai impressionato come film essendo
un evidente ed eccessiva americanata….
Nessun commento:
Posta un commento