Dopo vari anni riprendo in mano
questo libro di cui avevo letto qualche capitolo e decido di leggerlo tutto,
come si deve.
Verdone è uno dei miei idoli
della mia adolescenza. In effetti certi pomeriggi son risultati meno noiosi del
previsto grazie alla visione di alcuni suoi film come “Un sacco bello”, “Bianco
rosso e Verdone”, “Borotalco”. Non per niente il blog
s’intitola Il cinema di Sacco Bello Pascoski!
Nella prima parte ci sono ricordi
della sua infanzia, adolescenza, parenti. Aneddoti divertenti si trovano in
capitoli quali “Norman e Jane”, “Il primo successo e il primo insuccesso”. Da
questi aneddoti è chiaro che la sua vita è già un film! Nella seconda parte
parla del suo avvicinamento al mondo del teatro e cinema, l’incontro
(importantissimo per la sua carriera cinematografica) con Sergio Leone. “Un par
de mutande” è uno dei capitoli più esilaranti del libro, dove si conosce il
lato duro dell’indimenticato regista di “Il buono, il brutto, il cattivo”. Il
libro si conclude con il punto della situazione (è del 1999), sua e della crisi
del cinema italiano, e con dei pensieri soprattutto attuali. Forse avrebbe
potuto scrivere qual cosina di più riguardo ai suoi film, qualche pagina in più
nell’ultimo capitolo che trovo interessante ma ho avuto come la sensazione che
si sia fermato nella scrittura proprio sul più bello.
Consigliato per chi è fan
dell’attore romano, ma anche per chi non è cinefilo al 100%, ovvero non è
necessario aver visto “2001 Odissea nello spazio” di
Kubrick o “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini per apprezzare
questo simpatico libro.
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