Regista: Stefano Sollima
Attori: Alessandro Borghi,
Claudio Amendola, Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti
Dato che c’era il CinemaDays,
ho pensato di approfittarne per vedere almeno un film. Ho deciso per Suburra,
tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, per la regia di
Stefano Sollima che ho apprezzato sia
nella serie
Romanzo Criminale che nel film
ACAB.
Suburra narra di colluttazioni
varie tra politici, criminali, prostitute e chiesa. L’intreccio di personaggi
che creano un vortice burrascoso è coinvolgente e visivamente bello, grazie
anche la fotografia cupa e musiche “pesanti”…
Buona l’interpretazione degli
attori, ritmo incalzante ma alla fine dopo due ore di sparatorie, scene di
sesso, si rimane con quella sensazione d’incompiuto, di mancanza di una chiave
di volta. Mi dispiace parlare così, dato che sono un appassionato del cinema di
genere, ma ho visto un film con troppi personaggi, e con qualche scena
inverosimile (che mi è piaciuta ma tralasciano la causa ed effetto). La messa in
scena è assai “penetrante” verso gli occhi, un bell’impatto visivo ma c’è
troppa carne al fuoco; per dirla semplice, belle scene ma sceneggiatura
raffazzonata. Difatti sostanzialmente la chiesa che c’entra con il plot?
Francamente non si capisce e alcuni nodi narrativi non vengono spiegati bene
(suppongo che venga fatto nel libro).
Per molti è già un quasi-cult,
per me è un occasione sprecata. Forse il soggetto si presta più ad una serie
televisiva che non ad un film. Qualche scena memorabile da salvare c’è, ma
quando si ha la sensazione di aver visto un minestrone di tante buone idee, ma
legate in modo forzato, il risultato non è negativo ma neanche positivo.