venerdì 25 marzo 2016

Prime tre stagioni: Il trono di spade

Per pura e semplice curiosità ho voluto continuare a vedere il trono di spade che tanto appassiona milioni di lettori e milioni di spettatori. 
Francamente mi sembra una serie furba, basata sull'aumento/incasinamento dei personaggi e sull'intrecciarsi delle varie trame. Insomma sembra che questa serie arriverà addirittura alla settima se non all'ottava stagione.
Faccio un riassunto delle prime tre stagioni purtroppo con spoiler. 
Prima stagione: Lady Stark è una donna che decide di accusare Tyrion Lannister della caduta del figlio da una torre un pelino alta. 
Seconda stagione: Lady Stark, non si capisce per quale motivo, lascia andare Jaime Lannister accompagnato da una biondona con le palle cubiche.
Terza stagione: Lady Stark da dei consigli ovviamente sbagliati al figlio Robb Stark che è un ottimo generale. Quindi finalmente Lady Stark muore.

Comunque ho trovato dei possibili sosia. Almeno come altezza ci siamo......

Tyrion Lannister interpretato da Peter Dinklage


















Guendoline Christie che interpreta Brienne di Tarth

domenica 20 dicembre 2015

Game of Thrones - prima stagione e vignetta

Serie di successo, il Trono di Spade, decisi un mesetto fa di dargli uno sguardo. 
Ho guardato in modo quasi faticoso tutta la prima stagione e ne sono rimasto deluso. Sostanzialmente la sceneggiatura non è noiosa, l'atmosfera fantasy e di tipo medievale è affascinante ma alcuni personaggi li ho trovati senza un briciolo di intelligenza. A meno che non venga spiegata qualcosa nelle successive stagioni, molti aspetti della sceneggiatura li ho trovati stupidi. 
Comunque, questa vignetta è comica ma vi assicuro che i dialoghi che ho scritto sono molto simili a quelli della serie.



mercoledì 18 novembre 2015

Spectre

Regia: Sam Mendes
Anno: 2015
Attori: Daniel Craig, Léa Seydoux, Christoph Waltz, Monica Bellucci, Dave Bautista

Siamo arrivati al 24 capitolo della saga (sempre escludendo “Mai dire mai”) e il quarto interpretato da Daniel Craig, e forse l’ultimo.
Sostanzialmente questo capitolo dell’agente segreto più figo al mondo, non aggiunge nulla di nuovo ai precedenti e la sceneggiatura è anche un po’ forzata, se non pasticciata. Con quest’ultimo capitolo si è voluti chiudere un cerchio iniziato con “Casino Royale”, continuato con “Quantum of  Solace” e “Skyfall”. Si è partiti con un 007 alle prime armi, che non gliene importa niente del Vodka Martini agitato non mescolato, cinico, senza scrupoli fino a portarlo a cambiargli idea sulla sua vita. Tutto questo emerge nella scena finale che non voglio rivelare. Per questo motivo potrebbe essere l’ultima volta di Daniel Craig e forse anche dello stesso personaggio ovvero 007.
Parlando del film in questione, bella fotografia, bei paesaggi e belle scene d’azione come quella girata a Roma, inseguimento mozzafiato di Mr. Hinx (Dave Bautista) su 007, il tutto sempre sapientemente alternato a spunti comici. Questa volta il cattivo è toccato al buon Christoph Waltz, e qua c’è principalmente il difetto del film: si vede in poche circostanze.   
Dal mio punto di vista, da fan di 007, avendo visto tutti i film, posso dire che è un film che raggiunge la sufficienza ma non va oltre dato che la sensazione di minestra riscaldata è quasi lampante. Ah giusto la bond girl, Léa Seydoux: si mi è piaciuta, bel seno e bel fisico e sul brano colonna sonora di Sam Smith direi che “Skyfall” di Adele era meglio… 

mercoledì 28 ottobre 2015

Fatti coatti (o quasi) di Carlo Verdone

Dopo vari anni riprendo in mano questo libro di cui avevo letto qualche capitolo e decido di leggerlo tutto, come si deve.
Verdone è uno dei miei idoli della mia adolescenza. In effetti certi pomeriggi son risultati meno noiosi del previsto grazie alla visione di alcuni suoi film come “Un sacco bello”, “Bianco rosso e Verdone”, “Borotalco”. Non per niente il blog s’intitola Il cinema di Sacco Bello Pascoski!
Nella prima parte ci sono ricordi della sua infanzia, adolescenza, parenti. Aneddoti divertenti si trovano in capitoli quali “Norman e Jane”, “Il primo successo e il primo insuccesso”. Da questi aneddoti è chiaro che la sua vita è già un film! Nella seconda parte parla del suo avvicinamento al mondo del teatro e cinema, l’incontro (importantissimo per la sua carriera cinematografica) con Sergio Leone. “Un par de mutande” è uno dei capitoli più esilaranti del libro, dove si conosce il lato duro dell’indimenticato regista di “Il buono, il brutto, il cattivo”. Il libro si conclude con il punto della situazione (è del 1999), sua e della crisi del cinema italiano, e con dei pensieri soprattutto attuali. Forse avrebbe potuto scrivere qual cosina di più riguardo ai suoi film, qualche pagina in più nell’ultimo capitolo che trovo interessante ma ho avuto come la sensazione che si sia fermato nella scrittura proprio sul più bello.  

Consigliato per chi è fan dell’attore romano, ma anche per chi non è cinefilo al 100%, ovvero non è necessario aver visto “2001 Odissea nello spazio” di Kubrick o “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini per apprezzare questo simpatico libro.  


domenica 18 ottobre 2015

Suburra

Regista: Stefano Sollima
Attori: Alessandro Borghi, Claudio Amendola, Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti
Anno:2015



Dato che c’era il CinemaDays, ho pensato di approfittarne per vedere almeno un film. Ho deciso per Suburra, tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, per la regia di Stefano  Sollima che ho apprezzato sia nella serie Romanzo Criminale che nel film ACAB.
Suburra narra di colluttazioni varie tra politici, criminali, prostitute e chiesa. L’intreccio di personaggi che creano un vortice burrascoso è coinvolgente e visivamente bello, grazie anche la fotografia cupa e musiche “pesanti”…
Buona l’interpretazione degli attori, ritmo incalzante ma alla fine dopo due ore di sparatorie, scene di sesso, si rimane con quella sensazione d’incompiuto, di mancanza di una chiave di volta. Mi dispiace parlare così, dato che sono un appassionato del cinema di genere, ma ho visto un film con troppi personaggi, e con qualche scena inverosimile (che mi è piaciuta ma tralasciano la causa ed effetto). La messa in scena è assai “penetrante” verso gli occhi, un bell’impatto visivo ma c’è troppa carne al fuoco; per dirla semplice, belle scene ma sceneggiatura raffazzonata. Difatti sostanzialmente la chiesa che c’entra con il plot? Francamente non si capisce e alcuni nodi narrativi non vengono spiegati bene (suppongo che venga fatto nel libro). 

Per molti è già un quasi-cult, per me è un occasione sprecata. Forse il soggetto si presta più ad una serie televisiva che non ad un film. Qualche scena memorabile da salvare c’è, ma quando si ha la sensazione di aver visto un minestrone di tante buone idee, ma legate in modo forzato, il risultato non è negativo ma neanche positivo. 

domenica 2 agosto 2015

L’Impero dei sensi

Regista: Nagisa Oshima
Anno: 1976
Attori: Eiko Matsuda, Tatsuya Fuji

Come sapete, guardo film di ogni genere in modo tale che se qualcuno si azzarda a dire: “Il film sicuramente non l’hai visto!”, gli posso rispondere: “Stai tranquillo il film l’ho visto e ho la coscienza a posto”. E soprattutto colmo le mie lacune. Il film in questione è giapponese e tratta di un fatto realmente accaduto. Una coppia pratica sesso –piccolo spoiler- fino alla morte di lui.
Il film sostanzialmente fa quasi concorrenza ad un film porno, perché di questo trattasi un film porno con (suppongo sigh!) pretese autoriali. Ma francamente sono giunto alla fine del film annoiato (ah si guardo un film dall’inizio alla fine, ho questo difetto, perdonatemi). Perché l’ho guardato? Ho una lista di 1000 film da vedere prima di morire, ma questa lista che ho, non so chi l’abbia fatta! E in questa lista c’è questo film……(qua trovate tale  lista, dove c'è il nome dell'editor. Posso dire che è una lista troppo esterofila ma con delle "strane sorprese" anche nel campo del cinema italiano).

Il film a qualcuno può piacere, però sappiate che è lento e sostanzialmente è una sequenza di scene di sesso dall’inizio alla fine. L'interpretazione dei due protagonisti è buona, ma la sceneggiatura è di stampo ripetitivo. Gran parte del film è stato girato al chiuso e le poche scene girate all'aperto stonano. In altri termini viene a mancare la chiave di Volta che dia un senso a quelle scene di sesso quasi sostanzialmente fine a se stesse. Forse il regista ci vuole dire che l’uomo è minchione? Boh non saprei…..
Per concludere, sembra che l’interpretazione da dare al film è che i sensi possano prevalere sulla razionalità, prendendone il sopravvento fino alla follia. Tuttavia su di me ha avuto sopravvento la noia, in sostanza: “Una serata uggiosa”!


Eiko Matsuda, Tatsuya Fuji

domenica 21 giugno 2015

Il tempo ritrovato

Regista: Raul Ruiz
Anno: 1999
Attori: Marcello Mazzarella, John Malkovich, Catherine Deneuve, Vincent Perez, Emmanuelle Beart

…….e il mio tempo perso! Uno di quei film che durante la visione pensi: “Ma sono scemo io o non si capisce niente?”. Il film è tratto dal settimo volume del romanzo "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust, ma onestamente io guardo un film, del libro me ne importa poco. 
Cerchiamo di andare con ordine. A quanto pare, il narratore-protagonista ricorda i tempi passati a Parigi quando era giovane tra la fine dell'800 e i primi del 900. Ho detto a quanto pare, perché non ho capito un granché dall'inizio alla fine. Nel film c’è una continua passerella di personaggi, d’innumerevoli personaggi che si fatica a memorizzare i singoli nomi e i rapporti fra di loro.  Inoltre c’è un continuo andare avanti e indietro nel tempo che rende complicata “l’evolversi” della trama. Un minestrone! L’interpretazione degli attori mi pare buona, ma dopo aver visto una brodaglia simile più che fargli i complimenti, chiederei al cast: “Ma voi, sinceramente, c’avete capito qualcosa?”.

Per carità, belle scenografie, un bel finale suggestivo (per chi è arrivato alla fine sveglio, sano e salvo)…..ma francamente al finale del film si arriva con fatica. 
Va detto che l'opera letteraria è complessa e quindi la riuscita del film era tutta in salita.

Emmanuelle Beart - Marcello Mazzarella