mercoledì 25 febbraio 2015

Film della vita: anni 70

Ognuno di noi cinefili e non, ha determinati gusti personali. Giorno dopo giorno, vedo sempre nuovi film di ogni tempo e di ogni genere, quindi piano piano colmo le lacune e non mi fermo davanti a nulla. Questo post verrà aggiornato nel tempo diventando anche incredibilmente lungo e in qualche modo rispecchia la mia personalità, detto in altri termini con me la teoria che conta la prima impressione è totalmente sbagliata. Come potete vedere, ho dei gusti a 360 gradi, e non sono esterofilo. Con questo non dico che il cinema estero non mi piaccia, voglio dire, I mean, che non c'ho messo 40 anni per rivalutare un certo periodo del cinema italiano. Ad esempio, ho capito subito che Milano Calibro 9 fosse un signor film.
Detto questo, partiamo dal decennio che forse conosco meglio ovvero gli anni 70. In altri post pubblicherò i film che preferisco per quanto riguarda gli altri decenni.

Anni 70

Adolfo Celi - Vittorio Gassman in Brancaleone alle crociate
Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli                        
Il piccolo grande uomo di Arthur Penn
Vamos a matar companeros di Sergio Corbucci
Dustin Hoffman - Susan George in Cane di Paglia
Arancia Meccanica di Stanley Kubrick
Giù la testa di Sergio Leone








Philippe Noiret - Peter O'Toole in Murphy's WarCane di paglia di Sam Peckinpah                
L’uomo che venne dal nord di Peter Yates                              



Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy

Lo strano vizio della signora Wardh di Sergio Martino   


Bette Davis - Silvana Mangano- Joseph Cotten - Alberto Sordi ne Lo scopone scientifico

Alain Delon ne La prima notte di quiete







Gastone Moschin - Mario Adorf in "Milano Calibro 9"
La prima notte di quiete di Valerio Zurlini    
Lo scopone scientifico di Luigi Comencini   
Il Padrino di Francis Ford Coppola
Torino nera di Carlo Lizzani
Alberto Sordi - Pierre Brasseur
Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo       

La più bella serata della mia vita di Ettore Scola                            



Florinda Bolkan in Non si sevizia un paperino
Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci        








Mario Adorf in La mala ordina
La grande abbuffata









Walter Matthau in Charlie Warrick
La mala ordina di Fernado Di Leo                         

Sessomatto di Dino Risi
La grande abbuffata di Marco Ferreri         
Coffy   di Jack Hill                                                                      
Chi ucciderà Charlie Warrick?    di Don Siegel         

Christopher Lee - Edward Woodward in The Wicker Man
The Wicker man di Robin Hardy      
Papillon di Franklin Schaffner








Lee Strasberg - Al Pacino

Il Padrino - Parte seconda di Francis Ford Coppola      
Maurice Poli - Lea Kruger - Riccardo Cucciolla - George Eastman - Don Backy




Cani arrabbiati / Semaforo rosso di Mario Bava    

La poliziotta di Steno

........altrimenti ci arrabbiamo! di Marcello Fondato


Tomas Milian in Milano odia: la polizia non può sparare

Milano odia: la polizia non può sparare di Umberto Lenzi          





Robert Shaw in Il colpo della metropolitanaAlvaro Vitali -Gloria Guida in La liceale






La liceale di Michele Massimo Tarantini                                           
Il gatto mammone di Nando Cicero
Lo squalo di Steven Spielberg
Il colpo della metropolitana di Joseph Sargent               
Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman
Morte sospetta di una minorenne di Sergio Martino       
L’anatra all’arancia di Luciano Salce
Fantozzi di Luciano Salce
Darwin Joston - Laurie Zimmer - Austin Stoker in Distretto 13

Napoli violenta di Umberto Lenzi
L’affittacamere di Mariano Laurenti
Distretto 13: le brigate della morte di John Carpenter                   



Autostop rosso sangue di Pasquale Festa Campanile                  
007-La spia che mi amava di Lewis Gilbert
I nuovi mostri di Dino Risi, Mario Monicelli e Ettore Scola

I ragazzi venuti dal Brasile di Franklin Schaffner
Il cacciatore di Micheal Cimino
Grease di Randal Kleiser
Fuga di mezzanotte di Alan Parker
Driver L'impredibile di Walter Hill
Lino Banfi- Gloria Guida  in L'infermiera di notte



La patata bollente di Steno
Sigourney Weaver - Japhet Kotto - Veronica Cartwright in Alien
L’infermiera di notte di Mariano Laurenti             
Alien di Ridley Scott                                                                        
I guerrieri della notte di Walter Hill 

lunedì 9 febbraio 2015

L’anno prossimo vado a letto alle dieci

Regista: Angelo Orlando
Anno: 1995
Attori: Angelo Orlando, Valerio Mastandrea, Luca Zingaretti, Ninetto Davoli, Ricky Memphis, Claudia Gerini, Marco Giallini

Fino a poco tempo fa, di tale film non ne avevo mai sentito parlare. E credo che valga anche per molti altri, purtroppo; tuttavia spero per gli attori abbia segnato la loro carriera artistica.
Grazie alla mia curiosità, ho deciso di guardarlo. Ecco la trama: una delle tanti notti di capodanno, la vita di due amici s’incrocia con la vita di altre persone dalla personalità nettamente diversa dalla loro.  
Valerio Mastandrea - Claudia Gerini in secondo piano

E’ un film sul caso, sulla casualità degli eventi e sull’incrociarsi tra l’irrazionalità e la follia delle persone. Quante volte ce lo saremmo chiesto: “Se avessi fatto così, non sarebbe successo questo!”. Ecco in questo film vengono presentati quanti possibili bivi possono susseguirsi anche nel giro di poche ore…..
In tale prodotto viene abilmente miscelato la commedia all’italiana con il noir, ma a ben vedere è un prodotto per certi aspetti nuovo, forse non facilmente etichettabile, a tratti più vicino ad un horror con atmosfere vicine al cinema anni 70 italiano. Perché anche questo è un film italiano. Non è che se in un film c’è sangue, il film deriva dal filone tarantiniano.  
I personaggi sono “simpatici” e sono la forza conduttrice ed esplosiva del film: dall’irrazionale Orlando  al fedele amico Memphis, dal folle Valerio Mastandrea per arrivare forse al più folle di tutti ovvero il poliziotto Zingaretti, interpretato molto bene. Bene il cast e buona caratterizzazione dei personaggi, nonostante non siano pochi e la durata sia di un’ora e mezza.
Il film passò inosservato per la scarsa distribuzione e rivalutato negli anni in tv. Della serie facciamoci del male……
Marco Giallini-Angelo Orlando - Luca Zingaretti
Luca Zingaretti indemoniato


Ps non è il primo film su cosa può succedere in una notte, giusto per chi vuole fare il detrattore all’italiana….

domenica 25 gennaio 2015

Amour

Regista: Michael Haneke
Anno: 2012
Attori: Jean Louis Trintignant, Emmanuelle Riva

Per iniziare questo post, potrei richiamare la celebre frase di Fantozzi riguardo alla Corazzata Potemkin ma non lo farò perché sono “buono”. Guardando questo film ho iniziato a pensare, a pensare a pensare…..insomma a chiedermi ma questo film dove sta andando, dove mi sta portando?
Andiamo per ordine. Il soggetto del film consiste nel dramma di una coppia di anziani, in particolare di lei che inizia a perdere i colpi, a diventare sempre più vegetale e lui sempre più mostro/stronzo. O forse entrambi impazziscono (non si capisce bene).
Ho detto soggetto perché la sceneggiatura non sboccia, rimane soggetto per tutto il film. Il film a mio avviso non parte male ma poi non c’è evoluzione. La regia è si curata ma sostanzialmente fine a se stessa: non c’è nessuna evoluzione nella trama, non c’è altro che la messa in scena del dolore. Nient’altro. Due ore a vedere delle persone che giorno dopo giorno si rimbambiscono. C’è magari la bravura dei due attori protagonisti che “salvano” il film. Ma personalmente non mi basta, sono “troppo esigente”.
Se Haneke pensa che saper mettere-inclinare-spostare una macchina da presa basti per fare cinema si sbaglia di grosso (tra l’altro una regia un po’ statica che corre il rischio di annoiare lo spettatore). Questo per me è l’anticinema. Due ore di noia senza trasmettere emozioni, un minimo di riflessione, senza appassionare lo spettatore. Però ha emozionato i critici  dato che il film è stato premiato con l’Oscar e con la Palma d’oro a Cannes.
Io infatti di cinema ormai non capisco più un tubo……. 
Mi dimetto…….

No dai scherzo……

Ps Aggiungerei che la scena finale ha un qualcosa di suggestivo, da ciliegina sulla torta; peccato che lungo tutto il film manchi la chiave di volta, il collante che darebbe un senso (concreto) al film. 

mercoledì 7 gennaio 2015

Vignetta (spero) divertente

Per iniziare quest'anno quale umile blogger cinematografico, ho deciso di fare un collage di più film.
Quindi se volete questo post lo facciamo diventare un quiz. Cercate d'indovinare da dove ho preso queste immagini: una è facile, un'altra un po' meno e l'altra ancora forse è molto difficile.


mercoledì 31 dicembre 2014

Giancarlo Giannini “Sono ancora un bambino (ma nessuno può sgridarmi)”

Se si vuole approfondire la propria conoscenza cinematografica, è fondamentale leggere libri di persone che hanno fatto la storia del cinema, magari attraversando più decenni (cosa non facile), come nel caso dell’attore poliedrico Giancarlo Giannini, abile dal passare dal drammatico come in Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto al comico come in Sessomatto (quest'ultimo film assai importante nel prosieguo della sua carriera).
E’ un libro diverso dagli altri che ho letto (Francesco Rosi- Roger Moore).
 Parla delle sue passioni; cucina, elettronica, fotografia e ovviamente il mestiere dell’attore. Diverso perché spiega in modo semplice aspetti tecnici del cinema. E lo spiega in effetti come se fosse un bambino, un bambino molto maturo! E’ diverso perché si può leggere anche se non si è visto qualche film ricordato dal Giannini; e vi assicuro che non è poco, la lettura si fa meno pesante. Non segue una cronologia nei vari capitoli, c’è una alternanza di ricordi che ci portano da un periodo anni 80/90 ad un altro precedente, apparentemente senza un filo conduttore. Ma il filo c’è: è la sua passione nel descrivere il suo modo di vivere!
Un libro ricco di aneddoti, sugli incontri con altri attori e attrici, le amicizie e le discussioni con i registi e talvolta l’assistere a tensioni poco piacevoli come quella tra Zurlini e Delon sul set de “La prima notte di quiete” (chissà perché ma avevo la sensazione di una piccola stonatura, nonostante il film sia ottimo).
Concludo con un dialogo tra Marcello Mastroianni e lui stesso, due modi di approcciare nella recitazione praticamente opposti:
Fottitene di capire, quando io ho fatto La notte di Antonioni, non ci ho capito niente, eppure è stato un grande successo. Lascia fare ai registi. Che alla fine si arrangiano sempre.” Ecco anch’io non c’ho capito nulla di quel film.. J


Ps nel libro non ha parlato mai una volta del film Terra bruciata del 1999. Evidentemente non gli è piaciuto!

venerdì 19 dicembre 2014

Interstellar

Regista : Christopher Nolan
Anno: 2014
Attori: Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, Matt Damon, John Lithgow, Wes Bentley, Casey Affleck

Prima d’iniziare voglio ricordare una frase di Clint Eastwood: “Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue”. Detto questo, come qualcuno di voi avrà notato, Interstellar ha spaccato in due il pubblico: chi entusiasta, chi no. Io ad esempio non lo sono. Dovrei fare qualche spoiler per argomentare, ma mi limiterò a non menzionare i nomi dei personaggi. 

Nolan è indubbiamente un bravo regista, ma sicuramente è legato a qualche vincolo per fare un film così poco coerente, un po’ ne carne ne pesce. La prima parte è introduttiva, a mio avviso buona, focalizzata sulla caratterizzazione dei personaggi e sulla preparazione alla missione spaziale che fa presagire ad una seconda parte più movimentata, con eventuali scene d’azione, cosa che avviene solo in parte. E allora perché girare delle scene d’azione che portano all’uscita di scena di qualche personaggio e che inevitabilmente portano a dei dialoghi veramente ridicoli (ovviamente dei litigi) con una frase che sublima il tutto come “L’amore va oltre la quinta dimensione”? Non si poteva scrivere una sceneggiatura senza gli evidenti difetti che ci sono? Ovviamente qualche altro personaggio deve impazzire durante il film, è logico no? Giusto per ravvivare la sceneggiatura. Tutti quei colpi di scena lungo la seconda parte del film, per me non lo sono (almeno per me sono alquanto prevedibili); è sceneggiatura banale che serve a dilatare il film, per poi aggiungere un'altra scena d'azione. Furbo, no? Un po' d'azione, e un po' di sparate filosofiche sull'amore.
In altri termini, la sensazione che ho è che Nolan voglia abbracciare una grossa fetta di pubblico per accontentare un po’ tutti: se questo funzionava in “Inception”, qui inizia a zoppicare. Ricollegandomi alla mitica frase di Eastwood ad inizio post, ovviamente per qualche altro spettatore  tutti quei difetti possono diventare dei bellissimi pregi. 
Musiche di Hans Zimmer: evidentemente un po' derivative (di stampo classico), ma la scelta credo sia stata quella giusta e il risultato a mio avviso è buono.
Insomma un bel mattone, dove i sentimenti diabetici che vanno oltre la quinta dimensione non ci lasciano in pace fino alla fine del film. In conclusione, un film a tratti anche bello visivamente ma circa tre ore per spiegarci che l’amore va oltre lo spazio e il tempo, me ne potevo stare a casa, senza contare i trenta minuti di pubblicità assolutamente inaccettabili……

In ogni caso, ha avuto successo al botteghino ed è quello che conta, giusto?

lunedì 3 novembre 2014

Cuori solitari

Regista: Franco Giraldi
Attori: Ugo Tognazzi, Senta Berger, Silvano Tranquilli
Anno:1970
Musica: Luis Bacalov


Una coppia borghese attraversa le giornate come se fossero la fotocopia del giorno prima: la noia caratterizza la loro vita, sempre più monotona. Per dare una bella sterzata, provano con gli scambi di coppia.
Purtroppo nonostante dei buoni momenti, francamente non si capiscono le intenzioni del regista se girare una commedia all’italiana, un dramma o addirittura farne una miscela. Dopo il buon inizio che promette bene, i difetti del film stanno nella mancanza di ritmo, che porta inesorabilmente a qualche sbadiglio lungo il film e qualche scena post-68 che diluisce la storia; in altri termini, c’è qualche lungaggine, qualche colpo a vuoto e qualche dialogo scritto di fretta, mentre altri sono riusciti (come nella prima parte). Insomma le idee c’erano, ma manca la chiave di volta. Soprattutto nel finale quando dovrebbe colpire nel segno e si rimane con un pugno di mosche in mano… Peccato, perché gli attori principali sono in forma, perfettamente calati nella parte. 
Silvano Tranquilli che sta per eseguire l'ultima sonata di Beethoven


Qualcosa da salvare però c’è, a parte l’inizio. Verso la fine c’è un momento cruciale girato bene con mestiere: Silvano Tranquilli dialoga con la Berger, ed esegue l’ultima opera di Beethoven, la Sonata 32 Opera 111. La scena ha un suo fascino che mi ha portato a conoscenza del fatto che nell’ultima sonata di Beethoven si sentono dei barlumi di jazz. Per cui, personalmente, è stato un momento interessante per approfondire la mia cultura musicale. E per finire, buone le musiche di Bacalov, sempre adatte al contesto comico o drammatico. 


Senta Berger
Ugo Tognazzi