Qualche tempo fa mi son
imbattuto in un film particolare, che all’epoca fu anche fra i campioni
d’incasso ovvero “La prima notte di quiete”, diretto dal regista Valerio Zurlini.
L’impatto con il film è notevole: fotografia grigia, cast perfetto e
inquadrature che lasciano il segno. Decido così di conoscere meglio la
filmografia del Zurlini, un regista forse un po’ dimenticato. Quindi guardo “Cronaca
familiare”, “Le ragazze di San Frediano” e “Estate
violenta”.
In “Cronaca familiare” sono notevoli
alcune inquadrature, soprattutto balza agli occhi il voler dare profondità con
una prospettiva d’angolo, che da l’idea dello stato d’animo del protagonista
(in tal caso interpretato da uno splendido Marcello Mastroianni) che subito si
ripercuote sullo spettatore. L’impatto visivo ed emotivo è netto, e lo si sente.
Tuttavia devo essere onesto: certi tempi li ho trovati eccessivamente lenti e
un po’ pesanti, rendendo poco fluida la trama, a differenza del film del 72 che
ho trovato assai scorrevole. Anche alcune scene di “Estate violenta”, il suo
secondo lungometraggio, sono girate in modo meticoloso-maniacale, come quella
in cui vi è un ottimo Enrico Maria Salerno, dando prova di una certa maturità.
In conclusione, prima o poi
parlerò sicuramente de “La prima notte di quiete” ed
eventualmente di altri film che non ho ancora visto come “La ragazza con la
valigia” (nella lista dei 100 film italiani da salvare) o “Il deserto dei tartari”.